La recensione pubblicata esprime ovviamente giudizi entusiastici:
IRISH ECHO (di Earle Hitchner). Sono i Beoga che possono essere considerati la risposta più vicina dell'Irlanda a The Band in quanto a virtuosismo d'insieme, capacità di assumersi rischi, e palato musicale onnivoro. La varietà dei Beoga è sempre impeccabile, e la loro quarta registrazione “How to Tune a Fish” è uno dei dischi più emozionanti e avventurosi che ho sentito nel 2011. La band certo non scherza quanto ad scherza originalità (14 dei 15 brani sono stati composti da membri della band), agli arrangiamenti, suonare e cantare. “How to Tune a Fish” rappresenta inventiva di prim'ordine, spesso paradossalmente fornendo selvaggio abbandono insieme a controllo totale. Questa nuova registrazione dell'infinitamente fantasioso quintetto irlandese è un certamente destinato a irrompere nella top five della mia lista dei migliori album del 2011. [Si può leggere la recensione completa di Hitchner qui].
Verificate voi stessi se davvero meritano di essere presentato come "la migliore nuova band tradizionale a emergere dall'Irlanda questo secolo" (Wall Street Journal), osservandoli in questo video suonare dal vivo nel 2010.
Beoga's “How to Tune a Fish”, their 4th CD, has been one of the best selling Irish folk recordings of 2011. They even got an important reward as best Irish Traditional Album 2011 by the New York-based newspaper THE IRISH ECHO. The review of the album is, of course: enthusiastic:
IRISH ECHO / Earle Hitchner It is Beoga who may be Ireland’s closest answer to the Band in combined virtuosity, risk-taking, and omnivorous musical palate. Beoga’s variety is invariably impeccable, and their fourth recording, “How to Tune a Fish”, is one of the most exciting and adventurous releases I’ve heard so far in 2011.The originality (14 of the 15 tunes were composed by band members), arrangements, playing, and singing are no jokes. “How to Tune a Fish” represents invention of the highest order, often paradoxically delivering wild abandon with utter control. This new recording from the endlessly imaginative Irish quintet is a sureshot to crack the top five in my list of the best albums of 2011. [You can read the full Hitchner's review here].
Check yourself if they really deserve being introduced as “the best new traditional band to emerge from Ireland this century” (WALL STREET JOURNAL) by watching them playing live in
2010
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